


LA STORIA DEL CACAO
UN FRUTTO PREZIOSO DAL CUORE DELLA FORESTA AMAZZONICA
L'albero di cacao è originario dell'Amazonia ed ha una ricca storia. Nell'antichità, le tribù e civiltà erano solite scambiarsi e donarsi oggetti vari come minerali, animali e piante provenienti dalla propria regione. È grazie a questo scambio culturale che un giorno il cacao è emerso dal cuore della foresta amazzonica per condividere la sua magia con il resto del mondo.
LA SCOPERTA DEI SEGRETI DEL CACAO

Numerosi studi attribuiscono l’uso antico del cacao ai Maya, che lo avrebbero integrato nella loro vita quotidiana già intorno al 2000 a.C., se non prima. Alcune fonti menzionano anche gli Olmechi come i primi coltivatori dell'albero del cacao. Quel che è certo è che questi popoli consideravano questa pianta come un’offerta sacra, strettamente legata ai loro rituali, alla loro cosmogonia e alla loro visione del mondo. La sua importanza spirituale traspare ancora oggi nel suo nome scientifico: Theobroma cacao — letteralmente “cibo degli dèi”.
IL CACAO, PARTE INTEGRANTE DELLA VITA QUOTIDIANA DEI MAYA
Presso i Maya, il cacao era consumato da tutti, indipendentemente dallo status sociale. La nobiltà lo beveva in vasi finemente decorati, e questa bevanda era particolarmente apprezzata da re e sacerdoti — non tanto per il gusto, quanto per i suoi effetti energetici, vitalizzanti e spirituali. Si attribuisce ai Maya la prima forma di preparazione artigianale del cacao, secondo un processo in cinque fasi tuttora in uso: fermentazione, essiccazione, torrefazione (o meno, secondo le tradizioni), decorticazione, frantumazione e macinazione. Essi coltivavano in particolare il cacao criollo, una varietà antica e nobile, rinomata per la sua finezza aromatica e l’elevato contenuto di principi attivi.
IL CACAO E GLI AZTECI

Molto probabilmente gli Aztechi a scoprirono il cacao quando conquistarono i Maya nelle regioni meridionali della Mesoamerica. Poiché gli alberi di cacao non potevano crescere nei loro territori, i mercanti aztechi trasportavano il cacao a piedi per centinaia di chilometri, in zaini tessuti, dalle attuali terre del Guatemala fino a Città del Messico, allora capitale dell’impero, Tenochtitlan. Gli Aztechi usavano le fave di cacao come moneta di scambio. Il consumo di cacao divenne così un vero lusso, riservato a pochi: sovrani, sacerdoti, guerrieri decorati e mercanti di cacao. La bevanda di cacao divenne un privilegio delle classi alte.
LA CONQUISTA DEL CACAO
Nel 1551, lo spagnolo Hernan Cortes conquistò la capitale azteca di Tenochtitlan, aprendo così un nuovo mercato europeo per i cibi esotici. Secondo gli annali, il primo carico ufficiale di cacao arrivò nel Vecchio Continente, a Siviglia in Spagna, nel 1588. In un primo tempo, la Chiesa cattolica autorizzò il consumo di cacao durante il digiuno ecclesiastico, ritenendo che, per via del suo gusto amaro e del suo aspetto liquido, non fosse considerabile come vero alimento. Ma successivamente si accese un vivace dibattito all’interno della stessa Chiesa: alcuni teologi e autorità religiose si chiesero se questa bevanda esotica, stimolante ed energizzante, interrompesse o meno il digiuno spirituale. Questo interrogativo rivelò quanto il cacao, già allora, toccasse dimensioni profonde del corpo e dell’anima.
L'INVENZIONE DEL CIOCCOLATO
Gli europei iniziarono presto ad addolcire la bevanda di cacao con lo zucchero, un'altra importazione esotica proveniente da piantagioni lontane. Alla fine del 1600 sostituirono l'acqua, con la quale originariamente veniva preparata questa bevanda, con il latte. Nacque così il cioccolato. In Francia, solo i membri dell'aristocrazia potevano consumarlo, mentre in Inghilterra, terra di imprenditori, il cioccolato veniva servito nelle cioccolaterie, la prima delle quali aprì le sue porte nel 1657 a Londra.
L'ESPANSIONE DEL CACAO NEL MONDO


Nel corso del XVII secolo altri paesi europei furono sedotti dalla passione per il cioccolato. La bevanda venne introdotta per la prima volta in Italia e successivamente si diffuse tra i nobili e le corti d'Europa.
Per ottenere una fornitura costante di cacao, molti paesi europei crearono piantagioni di cacao nelle loro colonie. Gli inglesi piantarono ad esempio alberi di cacao in Sri Lanka e Ghana, gli olandesi a Giava e Sumatra e i francesi nelle Indie occidentali e in Costa d'Avorio. Oggi questa pianta, che cresce nelle zone tropicali attorno alla linea dell'equatore, è coltivata nei Caraibi, in America centrale e meridionale, nell'Africa tropicale, in India, in Sri Lanka e in altri paesi asiatici (vedi zone rosse sulla mappa qui sotto).
La sua espansione nel mondo è strettamente legata alla storia coloniale.

Fonte qua.
ERA INDUSTRIALE, GLOBALIZZAZIONE E CONSUMO DI MASSA DEL CIOCCOLATO
Con l’espansione dell’era industriale, nella seconda metà del XVIII secolo, l’industria del cacao sviluppò un metodo di produzione meccanizzato, che rese possibile la produzione su larga scala di tavolette di cioccolato solide e di altri prodotti a base di cacao, a un costo molto inferiore. Questo permise per la prima volta anche al grande pubblico di accedere a questa deliziosa prelibatezza. Il processo, che prevedeva l’uso di macchinari ad alta temperatura, aumentava i rendimenti e uniformava il gusto — ma alterava anche alcune delle proprietà naturali e sottili del cacao.
Parallelamente, furono avviate ricerche sulla modificazione genetica del cacao, mirate ad aumentare la produttività o la resistenza alle malattie — spesso a scapito della ricchezza aromatica e della diversità naturale della pianta.
Oggi, la produzione del cioccolato è diventata una combinazione tra arte e scienza. Grazie al commercio e alla tecnologia, le fave di cacao e i prodotti a base di cioccolato sono ormai parte integrante del mercato globale.
LO SPIRITO DEL CACAO E LA GUARIGIONE DEL MONDO

Secondo la nostra comprensione, Theobroma cacao è una Pianta Maestra — animata da un’intelligenza sottile ed elevata, dotata di un potente potenziale di trasmissione e guarigione. Nel suo ambiente naturale, è estremamente sensibile a ciò che la circonda, e le sue fave assorbono gli aromi delle piante vicine. La loro acidità, così come il profilo aromatico, dipendono in larga parte dalla qualità del suolo, dalla sua umidità e dalla composizione minerale.
La sua missione planetaria sembra oggi essere quella di tessere armonia, amore e pace tra gli esseri, riattivando la memoria del legame sacro tra l’essere umano, la Terra e il Vivente.
Sempre più persone riscoprono il cacao nella sua forma pura, viva e biologica, integrandolo in pratiche meditative, corporee e creative — come lo yoga, la danza, l’arte, l’introspezione, oppure all’interno di cerchi e incontri di gruppo. Queste cerimonie moderne del cacao, sempre più diffuse, usano il cacao come strumento di meditazione, connessione e guarigione.
La magia del cacao, radicata nelle antiche tradizioni e guidata da una coscienza vivente, opera oggi con forza per la guarigione del mondo.